Noccioline americane per curare il Parkinson? Ebbene si!
Vogliamo tenervi aggiornati sull’utilità per l’organismo delle
arachidi, altrimenti dette noccioline americane, un alimento da sempre
considerato pericoloso (perché altamente allergizzante) e che invece
potrà rappresentare un efficace scudo per prevenire l’insorgenza di
malattie degenerative.
La notizia non viene da Charlie Brown & Co., ma è il frutto di una ricerca congiunta dell’Università di Siviglia, dell’Università Malaga e del Consejo Superior de Investigaciones Cientificas, diretta dal dottor Josè Luis Espartero.
La notizia non viene da Charlie Brown & Co., ma è il frutto di una ricerca congiunta dell’Università di Siviglia, dell’Università Malaga e del Consejo Superior de Investigaciones Cientificas, diretta dal dottor Josè Luis Espartero.
Lo studio in corso
ipotizza che dall’olio composto da bucce e polpa delle arachidi si possa
ottenere un antiossidante, utile contro la malattia.
Duplice l’obiettivo di Espatero e colleghi:-Individuare un procedimento che consenta di usare sansa per ricavare nitrocatecoli, molecole impiegate per il trattamento della malattia di Parkinson.
-Trasformare la sansa in alimento funzionale, consumabile da chiunque.
E così anche Charlie Brown ed amici non avranno paura di diventare grandi.