sabato 20 aprile 2013

ERGASTOLO PER COSIMA E SABRINA

Sabrina Misseri e Cosima Serrano sono state condannata all'ergastolo per l'omicidio di Sarah Scazzi. Michele Misseri dovrà scontare 8 anni di carcere per concorso in occultamento di cadavere.

Sarah Scazzi, la sentenza: ergastolo a Sabrina Misseri e Cosima Serrano 
Il tanto atteso verdetto è arrivato: Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano sono state condannate all’ergastolo ed isolamento diurno di 6 mesi per l’omicidio della giovanissima Sarah Scazzi, uccisa ad Avetrana il 26 agosto 2010. E’ questa la decisione dei giudici della Corte d’Assise d’Appello di Taranto, presa dopo quasi sei interi giorni di camera di consiglio.
Alle due donne, accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere, i giudici hanno ritenuto opportuno infliggere il massimo della pena, come chiesto della Procura di Taranto il 5 marzo scorso. Michele Misseri, per il quale erano stati chiesti 9 anni di carcere, è stato invece condannata a 8 anni di carcere. Per lui l’accusa è concorso in soppressione di cadavere.

Di seguito il dettaglio delle pene inflitte agli imputati, tra parentesi le richieste di condanna avanzate dai pm:
  • Sabrina Misseri
  • : ergastolo con isolamento diurno di 6 mesi per concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere;
  • Cosima Serrano
  • : ergastolo con isolamento diurno di 6 mesi per concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere;
  • Michele Misseri, (9): 8 anni di carcere per concorso in soppressione di cadavere< ;/li>
  • Carmine Misseri, (8): 8 anni per concorso in soppressione di cadavere;
  • Cosimo Cosma, (8): 8 anni per concorso in soppressione di cadavere;
  • Vito Russo, (3 anni e 6 mesi): XXX anni di carcere per tentato favoreggiamento personale, intralcio alla giustizia e di soppressione di atti veri;
  • Antonio Colazzo, (3): 1 anni per favoreggiamento del fioraio Giovanni Buccolieri;
  • Cosima Prudenzano, (3): 1 anni favoreggiamento del fioraio Giovanni Buccolieri;
    Giuseppe Nigro, (3): 1 e 4 mesi per favoreggiamento del fioraio Giovanni Buccolieri.
La giovane Misseri nei giorni scorsi, proprio in attesa di questa sentenza, aveva dichiarato:
La notte continuo ad avere degli incubi e non trovo pace. Questa detenzione è come se fosse un sequestro di persona. Non ho fatto niente e impazzisco all’idea che ci sia tanta gente che mi crede un’assassina. Se mi dovessero assolvere cercherò di scomparire. Mi piacerebbe trovare un posto lontano da tutte queste attenzioni e dai tanti pregiudizi nei miei confronti. Chiederò un incontro a zia Concetta perché so che a lei resterebbe sempre un dubbio. Voglio guardarla negli occhi per dirle che non avrei mai fatto del male a Sarah.
Suo padre, invece, si era detto certo che la sentenza di primo grado non sarebbe stata a suo favore
Sono certo che in primo grado Sabrina e Cosima saranno condannate all’ergastolo, ma loro non c’entrano. In Cassazione saranno assolte, ma io continuerò ad addossarmi le colpe, perché voglio essere condannato per omicidio. Se non accadrà la farò finita. Qui ho già pronta la mia roba per il carcere, è pronta da quando mi hanno messo fuori. C’è sia quella per l’inverno che quella per l’estate.

lunedì 15 aprile 2013

ATTENTATO A BOSTON: IL VIDEO

Le prime drammatiche immagini dell’attentato di Boston, città in cui oggi, alla fine della tipica maratona attuale, sono esplose almeno 5 bombe artigianali uccidento tre persone e ferendone una sessantina (secondo le prime riscostruzioni)





Multiple People Injured After Explosions Near Finish Line at Boston Marathon

Fonte:http://www.giornalettismo.com

lunedì 1 aprile 2013

VA AL MUSEO E TROVA IL SUO SOSIA SU UN DIPINTO DEL XVI SECOLO

Non capita a tutti di recarsi al Museo per una visita guidata e nell’osservare un dipinto ritrovare il proprio volto disegnato su tela tantissimi secoli prima.
Max Galuppo, un ragazzo universitario di 20 anni del New Jersey, non è il tipo da videogiochi e calcio, e qualche tempo fa ha deciso di visitare il Philadelphia Museum of Art, niente di strano se non fosse che durante la visita è successo qualcosa di anomalo.

Sulle pareti del museo il ragazzo ha trovato un suo sosia, il quadro in questione è di un autore anonimo italiano del sedicesimo secolo che s’intitola “Portrait of a Nobleman with Dueling Gauntlet”.
Osservate attentamente il quadro e il ragazzo: sono uguali vero? Ovviamente Max ha iniziato una ricerca assidua per scoprire se esiste qualche parentela e forse, magari, una qualche eredità nascosta.